c'è stato il finesettimana. in punta di piedi, troppo alta è la temperatura mista a umidità - più alta degli ultimi cinquant'anni ma che dico cento ma che dico duecento - per correre o aumentare l'andatura. vado piano, ma vado..conta questo no? non fermarsi.
c'è stato un uniziosettimana con risvolti disastrosi, case adorabili appena trovate che poi non sono più disponibili, gonne macchiate, gola ammalata, macchine che non partono, equivoci che sono solo il prodotto del non capirsi o del non aver voglia di ascoltarsi.
non fermarsi, dicevamo? ho tutta l'impressione di star diminuendo gradualmente la velocità e potrei decidere da un momento all'altro di frenare bruscamente. bum, in mezzo alla strada con gli automobilisti incredubili e incazzati che suonano il clascon forsennatamente.
capiamoci, io ho b i s o g n o di sapere se non mi sto muovendo a caso, se la tappa successiva è un posto migliore di questo. se mi sentirò un po' meno estranea alle situazioni in cui verrò catapultata. se non contiuerò in eterno ad aggrapparmi alla concetto di prossimo pur di non fare questa benedetta frenata:
il prossimo amico
la prossima casa
il prossimo giorno
sennò mi trasformo in uno di quei fuochi d'artificio che abbiamo visto sabato dalla collina di offagna, e non ci penso più. non ci penso più.
30 luglio 2007
who's next.
scritto da alessandra alle 09:59
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