ho avuto la febbre, ieri, per poche ore. è stato solo un colpo di sole, ma non so..è così assurdo dire che è stata una bella esperienza? sono tornata dalla spiaggia con la testa pulsante e il freddo sotto la pelle arrossata. rifugiata sotto la coperta di pile arancioghepardata, gli occhi serrati, mi sono ritrovata accovacciata sulla linea di confine tra il sonno e la veglia, tra il sogno e il pensiero lucido.
ale, ale?
sì mamma..
come stai? non è meglio che ti infili direttamente il pigiama e ti metti sotto le coperte?
ma mamma sono le nove, non mi di dornire, sto così un altro po' e poi vengo a cena..
ale, stai dormendo da due ore.
e io non me ne sono mica accorta, cioè mi sembrava di essere intrecciata a pensieri e immagini perfettamente coscienti eppure libere di muoversi a loro piacimento. ne voglio ancora!
poi non ha più piovuto, aspetto ancora. aspetto la pioggia e non solo. al nonsolo manca poco per fortuna, ho bisogno del mio nonsolo.
(una cosa che ho imparato di me: quando sono produttiva non sono affamata, e viceversa.)
27 luglio 2007
la febbre altera le mie percezioni.
scritto da alessandra alle 10:30
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2 commenti:
sì, mi hai ritrovata!! sono appena tornata a casa e il viaggio è stato stupendo! (racconterò)
vaniglia: sono contenta sia andata bene, e di averti ritrovato =)
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