25 febbraio 2008

volevi prendere cinque trenta in un mese? che brava, ce l'hai fatta
cinque trenta panciuti e fieri, non sanno di essere inutili. non sanno di appartenere a una che non sa cosa farci, coi trenta per cui tutti si complimentano.
ma domani i trenta assumeranno un nuovo senso
domani inizierò a scrivere la tesina
domani deciderò chi voglio essere
domani sarò decisa dinamica interessante
domani sarò bellissima e assolutamente menefreghista
domani uscirò dal guscio
domani troverò qualcuno che parli la mia lingua e lo inviterò a prendere un tè con molto limone, insieme prenderemo in giro la gente alla tv, e balleremo con gli occhi chiusi scordandoci che non siamo niente se non quei domani e quei trenta che investiamo di ogni nostra speranza.
domani.

( tu sei oggi, anche quando parti e scompari dietro la nebbia anconetana. oggi. )

2 commenti:

Marknopfler ha detto...

Stavo iniziando a scriverti il mio momento attuale, sentimentale. Troppo lungo, e poi a te chette frega; mi esprimo semplice.
stessa voglia di sapere se veramente si può dire "io sono qualcosa". O è tutto una grossa illusione (auto)indotta, come i trenta, i domani o tanti aggettivi.

Non è che cambiare significa, alla fine, da un giorno all'altro cominciare a convicersi "io ero y, divento x"?
Ci sentiremo meglio così? Gli altri, anche chi ci richiede il cambiamento, se ne accorgeranno?

alessandra ha detto...

è un momento in cui più di altri (dei motivi, rilancio, chettefrega!) ho bisogno di sapere chi sono. di essere qualcosa, di sapere quale qualcosa, tra i tanti qualcosa del mondo, voglio far parte. e invece nella testa ho solo la nebbia che circonda la mia città. non so se serva, alla volte ce lo chiedono gli altri..a volte siamo noi a pretendere una definizione.

forse quello che dovremmo imparare è che siamo ciò che siamo, e che dovremmo lasciarci vivere per scoprire come va. più o meno =)