20 gennaio 2008

L'albero familiare.

"Sono uscita con Diego e Ale, solo noi tre come non succedeva dal liceo, e ci ho scoperti più maturi, più saggi e simili. Me lo ero dimenticato in questi anni. Una sensazione familiare e nuova insieme di calore, affetto, timore per l'ignoto. Ci stiamo espandendo per il mondo. Non sappiamo niente del nostro futuro se non quello che ne vorremmo costruire. Se effettivamente i nostri rapporti sono come una partita a shangai, dove ogni stecchino potrebbe sconvolgere un intero equilibrio, perchè ci ostiniamo a cambiare posto ai pezzi? Perchè il SOLITO ci diventa stretto? Rimpiangiamo il passato e continuiamo a cambiare. Cerchiamo incessantemente qualcosa. E poi, ad un tratto, quando ormai nemmeno ci pensi più, eccolo lì l'albero familiare in quel sentiero che pensavi aver perduto per sempre. Eccolo lì il posto in cui vi siete fermati, per un momento tutti insieme, e avete sperato durasse per sempre."

diego ora non è a forlì a tradurre lo spagnolo, fare feste, incasinarsi il cuore. è a madrid a tradurre spagnolo, fare feste, incasinarsi ancora di più il cuore.
eleonora ora non è ad ancona, sta riempiendo parigi della sua risata contagiosa.
dopo tre anni sono io quella più vicina a casa. a quella che abbiamo chiamato casa fino a non troppi mesi fa, e che ora non sembra nient'altro che un insignificante toponimo attaccato malamente alla cartina. se fossero qui direi loro che mi manca l'aria del giorno di natale, quando al loro fianco mi sono sdraiata all'ombra di un albero familiare.
risucchiata da un vortice di decisioni sulla mia vita, su come gestirla, su come impostarla,
se dire qualità o quantità
se vivere nella fiducia o nella diffidenza
se dare sincerità tagliente o bugie che sono comode, soprattutto per me che ho voglia di scagliarle mirando bene
se inseguire il bianco latteo dell'ideale o i colori cangianti del reale
se correre fino a crollare o fermarmi per prendere un po' di respiro
(e accettarne le conseguenze)
costringo la mia testa a riposarsi nel ricordo della sera di natale.
noi tre, ad ascoltare a vicenda il rumore di un cuore che si apriva. fregandocene del male che ci siamo fatti, fregandocene se un altro momento del genere si sarebbe verificato di nuovo, fregandocene
di conseguenze significati e implicazioni.
sotto l'albero, appartenere a qualcosa, qualcuno, e sperare duri per sempre.

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