quando condivisione è solo un'etichetta più accettabile per definire la (a volte buffa, a volte solo patetica)
ricerca di attenzione da parte di un ego insicuro e traballante,
la scelta più sensata è quella di sospendere le comunicazioni.
amo troppo le parole, per sprecarle così.
17 marzo 2008
so crack my skull, rearrange me.
scritto da alessandra alle 13:07
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