23 aprile 2008

rumorosamente.


osservare le persone partire ha un sapore strano. la dolcezza di ogni momento trascorso e l'amarezza di sentirlo allontanarsi dietro le spalle si mischiano a un profondo senso di vuoto che oserei definire asperrimo (era dalle elementari che volevo usare questa parola). penso alle numerose volte in cui sono stata io a salire su un treno o un aereo - quello per parigi è partito da ciampino poco meno di sei mesi fa - e mi chiedo cosa possa aver provato chi rimaneva. egoisticamente mi trovo a immaginare che abbiano sentito i sapori che ho in bocca io, che per almeno un attimo abbiano provato una malinconia tanto profonda da dover chiudere gli occhi (anche su un autobus, chessò, in un posto qualunque dove di solito non si chiudono gli occhi), che abbiano avuto la tentazione di rincorrermi e tenermi lì.
non l'hanno fatto, perchè è giusto lasciar andare. è giusto cadere, è giusto rialzarsi, è giusto ingoiare la tristezza insieme al resto, tenerla nello stomaco finchè una volta digerita non ha più potere.
mi concentro sulla dolcezza di essere stata io, questa volta, a spalancare delle porte a loro. anzi, loro le porte le hanno buttate giù a calci come bruce willis nei film. senza chiedere permesso, hanno dormito nel mio soggiorno bevuto la mia camomilla e usato la mia doccia. hanno fatto un giro dentro spicchi del mio mondo: giornate di sole su un prato, esseri umani della più diversa età provenienza e natura, i gelati de la fata morgana, programmi trash da vedere distese su un enorme materasso, foto scattate a caso, fugaci momenti per raccontarsi mentre fuori da freni e frizioni imperversa l'uragano.
e poi sono partite, rumorosamente come sono arrivate.
inebetita e vagamente irritata dalla mia stessa debolezza, sono rimasta ad osservare un'intera giornata trascorrere nell'inutile tentativo di far riavvolgere il tempo. perchè io, si sa, non sono una che ama piangersi addosso. ora che è di nuovo mattino, e ora che non ho nessuno da salutare, sono io a fare le valigie.
il posto sempre quello, ma con una novità dai capelli ricci e il sorriso contagioso.

intanto, se a qualcuno capita di leggere questo post, chiedo un favore: mi consigliate musica per giorni primaverili? per giorni di sole sfacciato, ma anche per giorni di nuvole rapide e vento rompiscatole. grazie!

6 commenti:

Anonimo ha detto...

consiglioti (tralasciando wallis bird)
- clare bowditch and the feeding set, dall'australia con chitarre; - russian red (forse è spagnola, dall'accento non si capisce, il disco si chiama "i love your glasses"); - il nuovo di sia; - she & him (progetto side di m. ward con zooey deschanel)

alessandra ha detto...

ringrazioti per il preziosissimi consigli, a parte she and him non conoscevo nessuno =)
yeeeee.

Anonimo ha detto...

spero di non aver consigliato niente di troppo bufo :D

Marknopfler ha detto...

l'omino bufo!!!
aaah, infanzia...

Anonimo ha detto...

io non lo conoscevo l'omino bufo :(
che mi sono persa?

Anonimo ha detto...

momenti di demenza a fumetti, niente di che...