18 aprile 2008

I've been here many times before.

i giorni sono istanti, iniziati e già dietro le spalle. si dice prima il dovere e poi il piacere, ma appena ho chiuso coi doveri è ora di dormire, che il giorno dopo ci si deve svegliare presto.
non mi lamento quasi mai, sarei ingiusta se mi dimenticassi che, a parte quelle poche ore di ozio in più, ho davvero tutto ciò che mi serve: l'amore dato e corrisposto, un'ambiente sereno in cui tornare ogni sera, un conto in banca che mio padre riempie per permettermi di fare ciò che mi fa stare bene, un'inesauribile voglia di imparare, una maglietta nuova di snoopy, la musica sempre nelle orecchie e non solo.
solo una cosa, però, rende gli istanti dei lunghi giorni: la lotta infinita per la ricerca di un equilibrio. l'imperterrito e interminabile tentativo di non finire risucchiata dall'abisso buio dei miei stessi pensieri. tengo i pugni chiusi mentre osservo le ore dilatarsi, esitare a concludersi, stupite del fatto che ancora sia in piedi e non sul letto raccolta ad abbracciarmi le ginocchia.
non ho tempo per fermarmi, non ho tempo per pause o indugi, ma il tempo per arrendermi chissà perchè non manca mai.
un po' di spazio per farmi del male lo riesco sempre a trovare.
così mi chiedo: come può una persona di media capacità, di media intelligenza, di media sensibilità, essere dotata un'ostinazione così inarrestabile e estrema nel voler distruggere tutto ciò che ha?

come posso?

Nessun commento: