15 aprile 2008
logic of a friend.
mi sono passate a prendere venerdì. l'aria era tiepida e per una sera sembrava davvero primavera. piadine e vino, mi hanno raccontato cose che le altre quattro sapevano a memoria: sconosciuti all'università, amiche deludenti, progetti per l'estate. mi hanno aperto la porta di un mondo a cui non appartengo più come se la chiave mi spettasse di diritto; non importa se la loro delicatezza non mi ha evitato di sentirmi estranea, a volte quasi superiore, a una dimensione che è sempre tristemente identica a sè stessa.
ero lì, eravate lì. eravamo lì.
nemmeno la musica orribile aveva grande importanza, nemmeno quella canzoncina ska che hanno messo a un certo punto a ricordarci senza nostalgia come eravamo sei anni fa.
ma è domenica che ho capito, non venerdì nè tantomento sabato. domenica eravamo sul mio letto e arianna ha aperto un'ulteriore porta, diversa da quella di due giorni prima: la porta piccola che tiene nascosta davanti a cui pone un muro di risate rumorose e discorsi paradossali, dietro cui conserva un buon numero di demoni e casini.
volevo dirle che a volte mi manca tanto. volevo dirle che non sto bene come dovrei e come vorrei. volevo dirle che ho paura di perderla.
nel momento in cui ho capito che non ce n'era bisogno e che potevo semplicemente ascoltarla parlare in silenzio, lei è entrata (ancora una volta) nel mio mondo.
scritto da alessandra alle 19:47
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
I thank for the help in this question, now I will know.
Posta un commento