2 gennaio 2008

piccola e insignificante verità.

quello che vorrei nel 2008 è la verità.
non la Verità Assoluta fatta di asserzioni, punti fermi, certezze granitiche - nessuno qui ne ha bisogno - ma il coraggio di tirare fuori sé stessi. con le conseguenze e le responsabilità che questo comporta.
mentre leggo zadie smith sul treno per milano penso che più di ogni altra cosa mi piacerebbe che dalle mie azioni dalle mie scelte dai miei fallimenti emergesse con chiarezza ciò che mi rende
fallibilmente,
incompletamente,
odiosamente,
in definitiva ineluttabilmente,
me stessa.
sento che questo ciò senza forma e nome è più decisivo di tutti gli altri oggetti con una consistenza, di tutti i concetti con una definizione. e che non posso migliorarmi se non parto da questo piccolo e insignificante ciò, se non lo coltivo con l'orecchio teso sulle storie che mi racconta.

perchè se ho degli occhi, a cosa servono se guardo con quelli di qualcun altro?
perchè se ho un cervello, a cosa serve se ragiono con quello di qualcun altro?
perchè se ho un cuore, a cosa serve se sento con quello di qualcun altro?

il mio secondo desiderio per il 2008, e mi fermo qui perchè ieri abbiamo già stilato la nostra lista di buoni propositi, è che la verità emerga dalle mie parole. non mi interessa se verranno riciclate, ignorate, o calpestate dagli altri.
io non le tradirò, e in giorni di neve come questi saranno una coperta avvolta intorno alla mia piccola e insignificante verità.

Nessun commento: