7 febbraio 2008

I own the crack that's in the wind.

ieri si è trattato di alzarsi all'alba, di ripassare, di mangiare un'insalata con troppo aceto insieme a matt costa, di andare a un esame alle quattro, di sostenere un esame alle sette, di cenare in compagnia e di guardare la prima puntata della quarta serie di lost mezza addormentata sul nuovo letto di simone.
oggi si è trattato semplicemente di godermi la quiete prima di una nuova tempesta, di un risveglio colorato da infiniti raggi di luce, di parlare con la nuova e adorabile coinquilina newyorkese di simone, di camminare per viale marconi col sole negli occhi, di non trovare nemmeno un vestito ma ben due libri, di provare a dormire ancora, di godermi una casa nuovamente silenziosa.
ieri e oggi si è trattato comunque di me, della mia vita. il mio corpo diventa un altro in poche ore, così come il mio rapporto col mondo, come la mia voglia di scrivere parlare ascoltare musica ridere amare.
non c'è, in tutto questo, alcuna stabilità. eppure, ancora, si tratta sempre di me.
la stabilità, mi dico, non è propria del mio modo di essere. vedo persone riconoscersi ogni giorno uguali a sè stesse, e ammiro il loro equilibrio: io non riesco nemmeno a camminare nello stesso modo, di giorno in giorno.
è il cambiamento la mia stabilità, e non devi andare troppo lontano per accorgertene. se oggi su viale marconi amavo la velocità del mio passo senza fretta nè indugi, era perchè ieri camminando verso l'università faticavo a controllare i piedi e sentivo un peso ancorato ai muscoli. tipo la palla al piede dei carcerati. la mia certezza è che nulla di ciò che sono ora durerà, che niente è destinato a conservarsi, ma muterà molto presto in qualcosa che ancora non conosco. il dolore di ieri è scomparso, ora ha lasciato spazio a un benessera che è altrettanto precario..e va bene così.
mia mamma direbbe che sto solo crescendo. che ci scrivi un post a fare, stai solo crescendo.

sto solo crescendo.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi piacciono le tue foto...

alessandra ha detto...

grazie =)

Marknopfler ha detto...

ma secondo me siamo tutti così, alla fine. chi è veramente uguale a se stesso per sempre/ o per molto tempo?
solo delle persone estremamente limitate, al massimo.

Anonimo ha detto...

ciao marknopfler, stavi latitando ultimamente!
hai ragione, cambiamo tutti. però è diverso sentire di essere diversi ogni giorno, e non trovare pace in questo, rispetto quella crescita che, sulle lunghe distanze, abbiamo tutti. non so se mi spiego =)

Marknopfler ha detto...

latitavo, ma leggevo! Ultimamente sto anche avendo problemi con la mononucleosi (e neanche l'avessi presa con un bacio, no: borracce..)

Vero, però ora specifichi "sulle lunghe distanza", aspetto che non avevo colto prima. Ora capisco la differenza e in effetti trovandomi più nella tua situazione che nell'altra fatico a credere che altri non siano messi ugualmente.

Ma lo penso anche, è solo questione di quanto si è bravi a/si vuole non far vedere nulla dall'esterno. Sì, è questo il punto.

Anonimo ha detto...

è vero. magari dentro ognuno di noi fa questi pensieri sugli altri, senza pensare che funzioniamo tutti bene o male allo stesso modo. vedo che la mononucleosi ti rende saggio =)
come si dice: auguri di pronta guarigione!