8 aprile 2008

l'incanto è lo stesso.

i visi delle persone in metro alle nove di sera hanno una bellezza drammatica, plasmata dagli ultimi movimenti di un giorno che finisce.
le persone in metro alle otto sono assenti,
le persone in metro alle due sono appesantite da una corsa che è solo a metà.
le persone in metro alle nove di sera solo leggere. sono fatte dei sogni in cui vedono l'ora di gettarsi. spogliate di tutte le parole e i gesti della giornata, sono aeree. e bellissime.
le avrei fotografate se non fossi stata troppo esausta di una sveglia che si anticipa ogni giorno, della propaganda fascista, di cinquanta vasche, di converse verdi inzuppate nelle pozzanghere, del bentornata teodora, degli arcade fire alla fermata, delle parole di via cavour e di quelle di via ostiense, delle folata di vento che è tutta cristina donà, di un tragitto in autobus parlando di film con una persona conosciuta da poco, di un continuo osservare i visi di metro alle nove di sera.
io sono un viso in metro, alle nove di sera.

2 commenti:

Marknopfler ha detto...

neanche a farlo apposta.
Una delle cose che più mi ha colpito di Berlino è la metro. A bologna non esiste, l'avevo presa solo una volta a Milano.
La metro di Berlino è una casa, e rispecchia molto la città, soprattutto se confrontata con gli autobus di bologna (blah..)

alessandra ha detto...

vogliamo parlare della metro di roma? un capitale con sole due linee?
prima ero la più borghese A, ora sono sulla B..ogni viaggio è un'avventura (nonchè uno spunto sociologico mica da nulla).